Monday, December 31, 2007

Tempo di bilanci?
Non credo, ne faccio tutti i giorni.

Tempo di divertimento?
Probabilmente, ma raramente mi riesce a comando.

Tempo di tristezza?
No. Si affaccia ma non prende piede.

Tempo di cosa, allora?
Tempo che passa. Ed è una benedizione.

E basta dire di prendere tutto alla leggera.
Basta.

Si è quel che si è. Appurato che sia difficile cambiare,
perché non chiedersi quanto sia davvero necessario?

Thursday, December 13, 2007

Ridere fa bene. Ridere mi fa bene.
La luce fa bene. La luce mi fa bene.
La solitudine a volte fa bene. La solitudine a volte mi fa bene.
Il lavoro fa bene. Il lavoro mi rende forte.
Gli oggetti fanno bene. Se significano qualcosa.
Un complimento a volte fa bene. Altre volte ci vuole e basta.
Un viaggio fa bene. Sempre. Ovunque.
La famiglia fa bene. Mi fa bene e dovrebbe farne a tutti.
Una risposta secca può far bene. Soprattutto quando non se ne hanno altre.
I regali fanno bene. Farli, riceverli. Prima di tutto pensarli, sentirli.
Un abbraccio fa bene, anche più di uno. Ma solo di chi lo sa dare.

Saturday, December 08, 2007

Giorni di poco entusiasmo, eppure di grandi soddisfazioni.
Da un lato una liberazione, un vero lavoro davvero finito, dall'altro nuove possibili catene.
Che se si realizzeranno saranno legami, non certo prigioni.
E se saranno prigioni saranno piacevoli, avranno un fine.
Quello di non avere fine.
Basta dubbi sull'essere all'altezza; provarci è il solo metodo efficace.
Pianificare ma non troppo, altro consiglio da seguire.
Nel frattempo una prenotazione non può far male; non a chi ha come obiettivo i verbi vedere, andare.
Non a chi considera l'amicizia più di una assidua frequentazione.
Non a chi sogna con i piedi ben piantati a terra, e nemmeno a chi lotta lasciandosi trasportare.
Un giorno di riposo e la mente si riabilita, per quel poco che la pioggia le permette.
Resta di fondo un vuoto da colmare; ma dopotutto non c'è fretta.
Serve semplicemente la forza di aspettare.

Monday, October 29, 2007

C'è un mondo solo mio, dove faccio quello che mi piace ma non sono del tutto io.
Nevrosi, sfiducia, mancanza di concentrazione. Tempo perso.
Forse soltanto per creare quella pressione che mi è necessaria per rendere al meglio.
Non so, ma più di così non riesco a fare.
Saprò accettare il compromesso quando mi verrà richiesto?

Nel frattempo mi innamoro dell'autunno, delle foglie che ci sono qui ma anche oltreoceano.

E riscopro la meraviglia di essere fratelli.
La ritrovo in un palazzetto arrabbiato ma fiducioso, tenace e che per questo viene premiato.
Non gioverà alla mia concentrazione, ma forse non è poi così vero.
Stress pacifico, forse è questo il mio destino.
Cerco di non aspettarlo. Io vivo.

Tuesday, September 18, 2007

Lineare. Bello.
Ovvio, l'opinione prevede una massiccia dose di autocontrollo per non cadere nel luogo comune del "è figo, dunque è bravo". Semplicemente è figo come lo si immagina e ha la stessa voce sentita nei dischi.
Grande musica prima di tutto.
Sudore, voce che si scalda, luci viola prima del finale verde acqua; una culla verso l'arrivederci che arriva troppo in fretta e troppo presto.
Forza, energia, ma anche una specie di calma zen che fa subito dimenticare le canzoni non sentite e gli spintoni dati e presi dai giganti americani ubriachi. You're lucky I'm not a boy. I'm lucky I was there.

Monday, August 20, 2007

Torno un po' bambina, torno un po' donna.
Forse torno in me, semplicemente.

Capisco che di posto ce n'è.
Tanto, ma non per tutti. Spesso, ma non sempre.

Mi adeguo per quel che mi riesce.
Rimango bambolina e rottame. Sono io.

Plutone è un gran bel posto, rimanerci servirebbe.
Per correre con più forza. Agire con leggerezza.

"Vedremo" è una bella parola. Vedremo davvero.
Voglio proprio vedere.

Monday, August 06, 2007

C'est quoi exactement qui nous fait dire: "Ça suffit, j'en peux plus"?
D'où vient cette lassitude qu'à un certain moment l'emporte sur le reste, sur tout ce qui était important jusque là?
Pourquoi l'esprit n'est-il pas toujours lucide, pour quelle raison on ne peut pas tout simplement suivre le chemin qu'on a bien clair dans la tête?
Ou bien, pourquoi est-il si difficile d'accepter qu'on est comme-ça, qu'on n'arrive pas toujours à comprendre tout le monde? Et que tout le monde n'arrive pas toujours à nous comprendre?
Pourquoi être humains entraîne-t-il une telle souffrance? Et pourquoi les gens qui normalement ont les mêmes impressions que nous ne changent jamais leurs avis?
Pourquoi a-t-on toujours l'impression que ce sont les autres qui ont raison? Porquoi on est toujours prêt à justifier tout le monde, mais pas soi-même?
C'est quoi exactement qui permet aux autres de rester si tranquils?
Pas de véritables réponses, il paraît, c'est plutôt le chaos.
Ce qui est à la fois dégoûtant et merveilleux.

Thursday, June 14, 2007

E quando l'universo vero non basta
trovo rifugio in quello parallelo.

Tutto nella mia testa eppure palpabile;
lo seguo.

Ma poi arriva il resto
quando meno me lo aspetto.

È pioggia col sole, sono note intonate.
È grandine che pare voglia scuotere te e il grigiore.


In circolo c'è ancora anestesia.
Ma mi rialzo, mi sto svegliando.

Saturday, May 26, 2007

Finestra aperta. Che il vicinato senta la mia musica.
Stanchezza sì, molta. La testa comunque non si ferma.
Forse il segreto sta nel non mostrarsi alla ricerca.
Forse bisognerebbe assecondare.
Può darsi che così venga più facile.
Forse.
Ma non ci credo.
Troppi esempi dicono il contrario.
Spesso insabbiati, messi a tacere.
Ma no. La rotta non cambia. Non basta questo a deviarmi.
Mi irrita, ma mi dà forza.
Mi delude, ma mi chiarisce la mente.
In assenza di formule infallibili, preferisco ancora usare la mia.

Tuesday, March 20, 2007

Pensarci è inevitabile
Forse anche un po' forzato
Non a cosa sarebbe stato
Non a cosa sarebbe
Ma a cosa è stato
A cosa ho vissuto e vivo
Nell'assenza

Un padre viene liberato
Mentre io vado a trovare il mio
Sollievo; la mente va
Ad altri figli
In questo giorno

Due fiori e un po' di luce
Un vento che sa di profezia
Nuovole grigie
Ma sono più perle che squali

Thursday, February 15, 2007

Ci voleva. Mi ci voleva.
Arrivata in cima, prima che cominci la nuova salita,
mi godo qualche giornata pianeggiante.
Col bene che fa. Che deve fare.

La mia rabbia è sempre lì, impassibile.
La mia gioia è sempre così, impenetrabile.
Le mie certezze sono salde, vacillano.
Dentro ho il sole, la pioggia.

Senza paracadute ma con una fune di sostegno,
una fune elastica che avvicina e allontana l'obiettivo.
Lui resta lì comunque,
mentre costruisco un modo per poterlo acciuffare.

Tuesday, January 02, 2007

Inizio il nuovo anno iscrivendomi alla community del sito dei Negrita.
I racconti di viaggio letti tra ieri e oggi non mi bastano, ne voglio ancora.
E così ne avrò.
Un intero archivio da perlustrare.

Essere cent'anni avanti, essere cent'anni indietro.
Interrogativi da fine anno, ma anche questioni aperte, scottanti.
Causa di sofferenza.

Aver capito tutto, non aver capito niente.
Un dilemma che mi logora fino a un certo punto.
Dopodiché lascia posto al presente; per fortuna l'adolescenza è finita.

E guardando il calendario si riparte.
Anche se l'idea è quella semplice di proseguire.
Per dove non si sa, ma è questo il mio amore più grande.