Friday, April 14, 2006

La primavera è arrivata.
Prima data per scontata, poi messa in dubbio, poi riacciuffata.
Non è ancora certa; il nano malefico vuole avvelenarci ancora.
Vuole avvelenare le coscienze mutuando il dubbio, sempre.
Però solo l'avversario può essere bersaglio; lui no.
Lui è onnipotente, è onnipresente, e sempre lo sarà, finchè "donerà" le sue televisioni ai figli.
Il segnale è stato comunque lanciato.
C'è qualcuno (molti; la metà di un paese) che non ci sta, che non è ancora pronto ad accettare una disfatta come unica soluzione.
Si deve, si può rinascere, uscire dal baratro in cui rischiavamo di inifilarci definitivamente.
Si può smettere di temere lo sguardo dello spagnolo, del francese; si può forse cominciare ad affermare che viviamo in democrazia.
Si deve dare fiducia a chi è appena arrivato, ricordando il disastro da cui ci deve risollevare.
La primavera è arrivata: la primavera delle menti.

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