Sunday, October 05, 2008

Impazienza. Vento. Lacrime. Cioccolata.
Fotografie finalmente su carta.
Abbracci da una bambina di nemmeno due anni.
Cibo da mangiare con le mani. Troppa cannella.
Un grande gran premio australiano visto in replica. Un gol di tacco.
Un libro da finire. Un nuovo disco da ascoltare.
Un vestito di lana nero. Una sciarpa, una nuvola.
Sensazione di stallo infinito. Sbagliata ma tant'è.
Idea che tutti gli altri si muovano continuamente.
Sete di novità. Fame di sensazioni.
Un girasole olandese è nato in giardino.


Wednesday, August 13, 2008

Voglio quei biglietti

Torno dal mio viaggio dell'anno, dall'avventura statunitense che mi ha portato in giro per la East Coast, tra gli Appalachi in Tennessee, l'Oceano in North Carolina, passando per barbecue in compagnia, spese pazze nei negozi dell'usato, fino ad arrivare a New York City, inclusa una tappa a Boston. Torno e sono contenta, contenta di averlo fatto. Di aver scommesso ancora una volta su di me ed essere tornata vittoriosa. Ora viene il bello: far durare più che posso questa sensazione.

In ogni caso, torno e trovo una mail che mi incuriosisce: il Safari Tour di Jovanotti su Nat Geo Music. Che sarà mai? Come sempre curiosa, navigo, navigo e... ...vengo travolta dall'energia con cui Lorenzo e la sua musica inevitabilmente contagiano. Scopro che c'è una nuova televisione, che punta su tutto meno che sul mainstream e che segue passo passo il tour estivo di Lorenzo con un video blog.
Ogni anno ha il suo concerto memorabile; quest'anno è il suo, 29 maggio 2008, giorno in cui la tesi, lo stress, tutto passa in secondo piano. E si riscoprono canzoni e ritmi quasi dimenticati. E ci si sente in pace col mondo, almeno per due ore.
Sul quel blog scopro che, con un po' di fortuna, quelle sensazioni potrò provarle ancora.
http://www.toursafari.it/Contest/vinci_i_biglietti_del_safari_tour
Come sempre, quando ne vale la pena io ci provo.

La cosa più sorprendente accade in North Carolina. Sul furgone di Keith, amico di vecchia data che ormai dieci anni fa ne ha passati tre in Italia, diventando interista e instaurando un rapporto d'amore con la grappa, lui sceglie un cd e fa partire una canzone: Per te. Quel disco, Capo Horn, se l'è portato in America. Quello, non un altro.
Ho tentato di inserire un video che ho fatto: i campi di tabacco della North Carolina con Per te come colonna sonora. Pesa troppo però, niente da fare. Dovrà bastare la mia parola.

In generale le chiamo coincidenze. Ma quando c'è di mezzo l'ispirazione, mia o altrui, preferisco parlare di magia. Senza tentare di darle un senso, solo cercando di goderne al meglio.
Buon viaggio (o dovrei dire "safari"?)

Sunday, May 18, 2008

Serve della forza.
E, senza chiedere, arriva.

Arriva dalle mondine, dalla bravura di un'attrice.
Arriva da una cannuccia fuori luogo, da una cameriera distratta.
Arriva quando aiuti qualcuno, mettendo al suo servizio la tua razionalità.

Viene dalle boccacce di adulti e bambini in una serie di cortometraggi.
Viene dalle percussioni di un gruppo nuovo a cui non manca niente.
Viene dai vuoti a rendere del Barone di Mezzago.

Parte dai numeri che dà mia nonna, da ridere e da piangere allo stesso tempo.
Parte dai saluti sinceri di chi vede nel partire non solo una fuga.
Parte forse anche da me, che però da sola sarei nulla.

Saturday, May 10, 2008

Cittadina di un paese mentalmente instabile alla Fiera del Libro di Torino.
In corsa verso un treno in ritardo, una volta salita sento intorno il mondo.
Folla pacifica, previsioni che danno solo allarme.
Facce amiche tra sorrisi e conferme, idea di appartenere pur rimanendo singola.
I soldi vanno e vengono, se compri libri sono spesi bene.
Motivazioni solide spingono avanti il senso del dovere.
Tornare a casa sperando che la sera porti consiglio, che il bel mondo fuori ci entri dentro.
Quando arrivo le finestre sono aperte.

Wednesday, April 16, 2008

Restano le idee.
A quanto pare quelle non possono cambiare.
Sono loro a spingermi sempre, forse troppo.

Resta la delusione.
Ancor più forte perché vissuta in prima linea.

Centinaia di schede che mi passano tra le mani.
Non decidono il destino, ma il futuro lo influenzeranno.

Resta l'incredulità.
Penso a un Paese che si lascia convincere troppo facilmente.
Senza riflettere crede di avere chiara in mente la realtà.

Il Paese dei telefonini, delle domeniche pomeriggio davanti alla televisione.
Il Paese che ormai non sogna più ma che crede nel grande incantatore.
Il Paese che amo e disprezzo nel profondo.

Fa male pensare ai pregiudizi che ci precederanno.
Ma nasce forte la voglia di sfatarli, come mi è già successo.
Incrociamo le dita, prenotiamo voli per la Spagna.
E speriamo che questi cinque anni passino alla svelta.

Monday, February 18, 2008

Desiderare di essere irraggiungibile,
ma non veder l'ora di esser rintracciata.
Voler essere ovunque ma non qui,
pur sapendo che non è in vacanza che si impara a vivere.
Immaginare evoluzioni straordinarie,
per non guardare in faccia la realtà.
Convincersi che è tutto da rifare,
pur consapevole che la tempesta passerà.

Un'attesa che snerva, affatica
e che forse diventerà esaltante.
Un orizzonte sottile, nascosto,
che non regala nemmeno un miraggio.

Rimane un piacere, sicuro davvero.
Prendere un testo e farlo danzare.
Perdersi nel tentativo, perlomeno,
senza lasciarsi troppo intimorire.

Davanti una salita che pare insormontabile,
ma il volo poi sarà infinito,
parrà di non aver mai toccato terra.

Pazienza, una parola deliziosa.
Portiamola, non esiste alternativa.
E anche una speranza, nel frattempo.
Mai e poi mai sentirmi grigia.

Thursday, February 14, 2008

Non mi importa, davvero. Non mi causa sofferenza.
Ma mi rendo conto che anche nel mio immaginario, per quanto mi faccia rabbrividire, il 14 febbraio non è un giorno come un altro.
Si dipinge di rosa, di rosso, il rosso delle centinaia di cuori gonfiabili che se scoppiassero tutti insieme io sarei felice anche se diventassi sorda. Il rosso delle rose rosse che si regalano in questo giorno, che se tutti quelli che le maneggiano si pungessero mi farebbe proprio un gran piacere. Ci sono le gerbere, i tulipani, i ciclamini, i giacinti e, soprattutto, altri 365 giorni per regalarli.
Sa di Baci Perugina, che se la granella di nocciole andasse di traverso a chi li mangia proprio oggi (niente contro i Baci Perugina in generale, beninteso) io non farei tentativi di rianimazione.
Sa delle cucchiaiate di Nutella che si somministra chi vorrebbe festeggiarlo ma non può perché manca la materia prima, che se l'unico giorno in cui sei di umore nero è questo, non sai quanto sei fortunata, baby.
Ma soprattutto raccoglie tutti i freni dell'umanità, che oggi può permettersi di dire certe frasi, di mettersi certi completini, di sentirsi in un certo modo. Così ci si accontenta, illudendosi di godere come si deve.
E allora liberiamo questo giorno, lasciando la possibilità di dire "Sono nato il 14 febbraio" senza la classica eco: "Ah, a San Valentino!".
E poi ben venga se proprio il quattordicesimo giorno del secondo mese dell'anno a qualcuno capitasse di aver voglia di fare un invito, scrivere un biglietto, comprare dei fiori. Non a me magari, ma ben venga.

Sunday, February 10, 2008

sono fatta di terra e di pietre di erba di alberi e corsi d’acqua
sono fatta di fango di cielo di nuvole e vento
sono fatta di zolle e radici di sabbia di paglia e di fichi d’india
sono fatta di aghi di pino di asfalto e di pece

sono fatta di buio e luce

sola me ne sto
ancora per un po’
prima di svelarti tutto
sola me ne sto
ancora per un po’
prima di affrontare
questo lungo viaggio

sono fatta di strani disegni che fanno al tramonto le rondini
sono fatta di vicoli scuri di plastica e carta
sono fatta di aspre montagne di campi arati e salsedine
sono fatta di spine di agavi puzza di bruciato e di iodio

sono fatta d’amore e odio

sola me ne sto
ancora per un po’
prima di svelarti tutto
sola me ne sto
ancora per un po’
prima di affrontare
questo lungo viaggio

sono fatta di antichi silenzi che a sera diventano canti
sono fatta di luce di candele di pane di burro e di miele
sono fatta di suoni di passi di voci che si fanno pianti
sono fatta di corse d’estate di risa e ginocchia sbucciate

sola me ne sto
ancora per un po’
prima di svelarti tutto
sola me ne sto
ancora per un po’
prima di affrontare
questo lungo viaggio

[Meg - Elementa]

Saturday, February 09, 2008



Una sensazione indefinita, non so dove possa trascinare.
Una sensazione che detesto: non avere colpe né responsabilità né, di conseguenza, voce in capitolo.
La fiducia resta. In me e nella possibilità che una battuta d'arresto non significhi poi molto, che non comprometta tutto.
Allora avanti a testa alta, storta come le case di Amsterdam. Loro lasciano perplessi affascinando.
Allora avanti, cercando nuove mete. La voglia di mondo è troppa, non mancherà mai.
Allora pronta, a cucinare per delle anime amiche, ad ascoltarne altre, a passeggiare con chiunque si sappia godere il sole in faccia.
Febbraio porta scoperte dolci e amare, ma evidentemente necessarie.

Friday, January 25, 2008

In balia di altri senza preavviso.

Una giornata da dimenticare,
o forse da tenere bene a mente.
Perché mi devo ricordare
che ci si può sentire anche così.

Come un paese bello più del sole
all'improvviso si ritrova in panne.
Una colpa troppo facile da dare,
peccato esserne solo spettatori.

Poco più di venti giorni dall'inizio
di questo anno che ne vale cento.
Sarà all'altezza delle aspettative,
di ciò che in qualche modo ha già promesso?

Mi butto dentro e vada come vada.

Tuesday, January 01, 2008

Dunque è vero che ci si può ricredere,
non detestare più tanto una ricorrenza.

Ma solo se l'atmosfera intorno lo permette
e le persone intorno danno libero sfogo
a quel che normalmente resta sopito chissà dove.

E allora costeggiamo satelliti, beviamo tè insoliti.
E allora balliamo, cosa può succedere?

Succede che poi ti senti normale
e forse non hai bisogno d'altro.
Abbracci e baci al nuovo anno.